Concept: Giovanna Velardi
Coreography: Giovanna Velardi
With: Giovanna Velardi and Federico Brugnone
Costumes: Dora Argento
Coordination of the dramaturgic project: Roberta Nicolai
Direction consultancy Luciano Colavero
Dramaturgic consultancy: Andrea Milano,Matteo Finamore
Organization: Danila Blasi
Communication: Benedetta Boggio
Production: PINDOC
With the support of: MIC e REGIONE SICILIANA
With the collaboration of: Triangolo Scaleno/Festival Teatri di Vetro, Rosa Shocking/Festival Tendance, Armunia/Festival Inequilibrio, Spazio Franco
Thanks to La Vicaria, house of the company Sud Costa Occidentale
Matteo Finamore and Andrea Milano have been selected for this project among the participants at “Esercizi di Regia 2019”.
A man and a woman. A fight. Is it the start or end of a crisis? Is it the turbulence of a beginning or are they stepping through the end of love?
We experience the encounter between a man and a woman, two celestial bodies - one into the orbit of the other - until they collide to generate the greatest explosion of light, an apocalypse. It’s the story of a change of state, of how an encounter can turn into a clash, of how ice can become water or can steam or become ice again. How to change the point of view? How to get a vis-à-vis without glasses?
Press office
BENEDETTA BOGGIO 333 2062996 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Organization
DANILA BLASI 346 4137956 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
scheda tecnica
in progress
rassegna stampa
dall'articolo:
OPERE APERTE / TEATRI DI VETRO
di Gianluca Valle - 12 Gennaio, 2020
su teatro.persinsala.it
"In I broke the Ice and saw the Eclipse, Giovanna Velardi – che ne è l’ideatrice – esegue insieme a Federico Brugnone una performance originale e coinvolgente, in cui i codici della danza contemporanea si mescolano a quelli della parola d’amore. I loro corpi si cercano o si respingono? Le loro anime si toccano o si ignorano? È amore o crisi? È un lavoro decisamente convincente sui significanti, sui gesti e sui fonemi di diverse lingue, quello che Giovanna e Federico propongono al pubblico, avvalendosi anche della consulenza drammaturgica di Matteo Finamore e di Andrea Milano, selezionati per il presente progetto nell’ambito del concorso Esercizi di Regia 2019.
Per conoscersi, occorre dapprima “rompere il ghiaccio”: i passaggi di stato di questo materiale solido, ma solubile, capace di farsi acqua e vapore o di tornare ghiaccio, e quindi mai uguale a se stesso, costituiscono il frame metaforico di fondo attorno a cui ruota l’esibizione. Quello che viene narrato in una sequenza di immagini e suoni è il gioco, a un tempo eccitante e tormentoso, dell’assenza amorosa, dove è sempre l’altro che parte, mentre sono io che resto: «all’assente, io faccio continuamente il discorso della sua assenza; situazione tutto sommato strana; l’altro è assente come referente e presente come allocutore» (R. Barthes, Frammenti di un discorso amoroso). Il mio cuore si scioglie, esponendosi al rischio di essere amato di meno di quanto io ami: in fondo, che cos’è il mio amore, se non rivolgermi a te, che sei sempre sul punto di metterti in viaggio, di eclissarmi?"
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